30 Aprile 2015

Quali sono le regole d’oro per un’azienda di successo, capace di cogliere le sfide dell’internazionalizzazione?

Per Gianluca Bove, giovane innovatore presso la Nea project non ci sono dubbi:
1. comunicare e coltivare le relazioni umane, poi quelle lavorative;
2. organizzare il team secondo una divisione precisa dei ruoli;
3. considerare le aspirazioni dei dipendenti, assecondandole, e, ogni tanto, “aprire” il loro ruolo, non appiattirli su una sola attività;
4. aprirsi al sistema, immettendo nuove idee ma anche nuove persone all’interno del gruppo di lavoro;
5. gratificare i dipendenti con bonus per ogni raggiungimento di obiettivo.

Ma come mai ci troviamo a parlare di benessere aziendale quando l’oggetto del tuo percorso è supporto all’internazionalizzazione?

Aprirsi verso il mercato estero per una piccola azienda non è cosa da poco: bisogna entrare in un sistema più complesso, stringere nuovi contatti, adattare i propri prodotti e servizi alle esigenze dei mercati obiettivo, fare investimenti, in termini di risorse umane e materiali.
Per uno sforzo così grande è necessario un gruppo di lavoro coeso e, quando sono arrivato per la prima volta qui alla Nea, ho trovato un ambiente di lavoro che presentava diverse criticità.
Pur essendo un gruppo piccolo, c’era poca comunicazione e nessuno sapeva cosa stesse facendo l’altro. Il lavoro era maldistribuito e i ruoli confusi, i dipendenti sovraccarichi.
Ho introdotto delle piccole innovazioni, istituendo ad esempio delle riunioni di coordinamento settimanale e un planning per la ripartizione delle attività” dice Gianluca.

Iole Colella, segretaria amministrativa della Nea ci spiega “Il nostro fatturato è legato agli appalti che vinciamo ma, essendo io sia il referente dell’ufficio gare, sia la segretaria amministrativa, non riuscivo a gestire tutto insieme. Gianluca mi ha aiutato selezionando le gare a cui partecipare, supportandomi nella lettura dei capitolati, realizzando delle schede sintetiche in grado di farmi comprendere subito se era bando interessante per noi o meno.
Con questo sistema, io riesco ad andare molto più veloce e nell’ultimo periodo ci siamo aggiudicati ben due appalti.
Insieme a Gianluca, stiamo lavorando anche per inserire nuove risorse umane, principalmente stagisti, grazie a nuovi accordi che stiamo stringendo con reti d’imprese.
Stiamo anche iniziando a studiare due mercati-obiettivo che ci interessano, il Nord e l’Est Europa.
La strada è tutta in salita e non sarà semplice ma la motivazione è alta”.

Vorrei continuare a lavorare con la Nea”, dice Gianluca “amo le sfide impossibili. E mi piacciono le piccole realtà come questa, dove non sei percepito come «il tirocinante», ma dove puoi seguire da vicino tutti i processi chiave. Perciò dita incrociate!”.

FG
Photo credits: Flavia Giordano, Gianluca Bove

Il team della Nea
Gianluca e il team della Nea

Il giovane

Vorrei continuare a lavorare con la Nea, amo le sfide impossibili. E mi piacciono le piccole realtà come questa, dove non sei percepito come «il tirocinante», ma dove puoi seguire da vicino tutti i processi chiave. Perciò dita incrociate!
Gianluca Bove Bitonto (BA)

L'azienda

Grazie a Gianluca e alle sue piccole innovazioni, io riesco ad andare molto più veloce e nell’ultimo periodo ci siamo aggiudicati ben due appalti.
Iole Colella Ufficio Gare Nea project srl